Vino fave e pecorino 2.0 - un delirio di Pina
Una strega che fa smartworking e un’altra che si vuole trasferire nelle Cliffs of Moher per aprire una bakery
(Fingiamo che questa email arrivi semplicemente dopo una pausa estiva e non 4 mesi dall’ultima newsletter)
Sono al Lostello - un bar di Parma che si trova dentro al Parco della Cittadella - sto ultimando questa newsletter e ho appena mangiato una ciabellina fritta quindi ho un momento di picco glicemico che devo assolutamente sfruttare. Poi fuori piove e c’è una vetratona immensa dove si vedono gli alberi, mi sento dentro Central Park.
Attorno a me ci sono dei ragazzi diversamente abili che lavorano qui e svolgono con una cura commovente i loro compiti, chi sistema le bustine dello zucchero con precisione, chi pulisce meticolosamente i tavoli, chi raccoglie con scopa e paletta anche la più minuscola delle cartacce.
Non voglio dilungarmi in discorsi filosofici perchè ho capito che ogni tanto devo semplicemente prendere atto di qualcosa che succede attorno a me e legittimare le emozioni che sto provando, senza per forza sviscerare, giustificare, spiegare.
Quindi vorrei dire solo che quando vedo questi ragazzi mi commuovo e sorrido, e sono semplicemente contenta di venire qui a lavorare.
LA MATTINA DI UNA STREGA CHE FA SMARTWORKING A CASA
Con il presentimento di aver perso la testa già alle 7.50 di mattina, la Strega che fa smartworking si sveglia e arieggia la casa, nel frattempo ascolta Morning in bagno con ancora la maglietta infilata nei pantaloni del pigiama e i pantaloni del pigiama nelle calze. Si lava i denti, la faccia, si rinfresca e si degna di mettersi un po’ di correttore per le occhiaie NERE.
Dopodiché la Strega va in cucina, scongela un paio di fette di pane preso da Cibi Vari (in via 22 Luglio) perchè vendono la cosa più simile al sourdough, ma non temete, la Strega si è infottata con la panificazione e tra poco farà il suo own pane fatto in casa.
Dicevamo: scongela il pane, mette su l’acqua per una tisana e sceglie tra del rooibos direttamente dal Sud Africa (mi sembra di capire che la Strega è una che se la mena parecchio) o un infuso alla salvia e lavanda. Quando il pane è pronto ci mette burro salato, confettura di frutti di bosco e si porta la colazione nel suo studio (la sala).
Dopodiché accende 13 candele, 1 incenso al sandalo e 1 al profumo di camino (entrambe acquistati nei classici negozi di incensi, a Parma quello di Via Farini).
Nel frattempo Morning è finito quindi parte una playlist che può essere 70’s mix italiano e non, oppure in questo periodo la Strega ascolta la canzone Monster Mash fino a causare uno scollamento dalla realtà nel suo povero compagno Zeno.
Ormai si sono quasi fatte le 9 quindi la Strega accende il PC, apre le email e subito dopo Pinterest perché é il suo modo di ossigenare il cervello e sprigionare le idee, poi però finisce a fare delle bacheche per arredare il suo cottage inglese che non ha, quindi lo chiude, si fa un caffè e 2 litri e mezzo di acqua, zenzero, limone ed erbe aromatiche e finalmente la Strega inizia effettivamente a lavorare più o meno cosi:
INCENSO DI ARTEMISIA
Sempre per quella questione del sentirsi una Strega semplicemente perchè sto mescolando una zuppa di ceci e cavolo nero in un pentolone - mi sono intrippata con l’artemisia e le sue proprietà, oltre a tutte le cose ho trovato sui libri per riassumere al meglio vi consiglio questo blog di Eleonora Matarrese che fa un approfondimento sull’artemisia eccelso.
Il succo della questione è che voglio andare a cercare dell’artemisia selvatica, farla seccare e poi farmi degli smudge da bruciare.
Il profumo dell’artemisia infatti ha il potete di tranquillizzare, fare spazio nel nostro corpo per lasciar andare ciò che non ci serve ed accogliere il nuovo. Si può utilizzare in un momento di ansia per provare a rilassarci o magari in un momento in cui dobbiamo prendere una decisione.
Come utilizzarlo: si da fuoco alla cima del mazzetto, spegnendo il fuoco con un leggero movimento della mano, l’erba sprigionerà tutto il suo profumo aromatico. Non esporlo a fonti d’aria corrente mentre è acceso.
Mantenimento: bisogna spegnerlo correttamente dopo ogni utilizzo tagliando i residui di bruciato, ri-confezionarlo in un foglio di alluminio e tenerlo lontano dall’umidità.
PLUMCAKE ALLO YOGURT SENZA GLUTINE
Spero non ci sia neanche bisogno di spiegarlo ma spero che anche voi condividiate la follia di cucinare 1 VOLTA 1 DOLCE che ci viene bene e immaginare già di mollare la propria vita e scappare da sola ad aprire una bakery qui:






Quindi eccomi qui con la ricetta che vale da 2 milioni di euro (i soldi di cui più o meno ho bisogno per realizzare il mio piccolo piccolo piccolo sogno):
-3 uova (mi raccomando amici miei se potete reperite le uova responsabilmente)
-200 gr zucchero (io ne ho messi 120 e viene buono comunque)
-250 gr yogurt di soia
-120 gr olio di semi
-200 farina di riso
-150 farina di avena
-16 gr lievito per dolci
-scorza di limone per profumare (the fuking chef che mi sento nello scrivere ‘’ per profumare’’
Frulliamo uova e zucchero e poi mettiamo tutti gli altri ingredienti, scorza del limone mi raccomando non la parte bianca che è amara e le polveri se potete setacciatele.
Mettiamo o in 2 stampi piccoli da plumcake o in 1 grande (e grazie al c************) e cuociamo in forno statico a 180 gradi per 40 min (sarebbero 45 ma io nel dubbio vi dico 40 e poi da lì controllate con lo stuzzicadenti) a me piacciono le cose un po’ crudine.
GIULIANO SANGIORGI SOFFRE DAVVERO DI DELIRIO DI ONNIPOTENZA?
E’ dal 1 agosto che penso al fatto che vorrei confezionarmi una giacca trapuntata. So cucire? No.
Bene, nonostante la mia piccola testolina di cazzo non veda questa cosa come un ostacolo, nei momenti di lucidità mi rendo conto di quanto tutto questo derivi dal semplice fatto che ho visto delle giacchine trapuntate stupende e che soffrendo della stessa sindrome di delirio di onnipotenza di Giuliano Sangiorgi* mi sono autoconvinta di poterle replicare.
Le giacche in questione sono del brand @sisseledelbo e mi fanno letteralmente impazzire



Ma questo gilet??
Non so amici miei, c’è un\una sarto\a all’ascolto? Secondo voi se reperisco un cartamodello semplice e compro un tessuto trapuntato posso provarci? Magari provo a farlo senza asole e solo con i fiocchettini da annodare.. mi spaventano molto le maniche ma magari parto dal gilet!
*ma Giuliano Sangiorgi soffre davvero di deliri di onnipotenza o sono quelle cose che mi racconta la mia amica Zivi per farmi fare figure di merda?
UN PORTACHIAVI CHIAMATO ANGOSCIA
Qualche tempo fa sono stata dalla psicologa e le ho detto che stavo provando molta angoscia negli ultimi mesi e lei mi ha chiesto: cosa ci facciamo con questo sentimento?
Ho iniziato a ragionarci e alla seduta successiva le ho detto che l’angoscia mi fa stare sì molto male ma è anche un campanello d’allarme per farmi capire che qualcosa attorno a me mi ferisce e deve cambiare, inoltre funziona un po’ come salvagente, come se mi desse la possibilità di non affogare nella tristezza tenendomi a galla e facendomi capire che ho bisogno di un cambiamento.
Per quanto lei fosse d’accordo con me però mi ha fatto notare che ultimamente questa angoscia al posto che essere uno dei tanti sentimenti che provo si stava piano piano facendo strada nella mia sfera emotiva inglobando tutto il resto, mi stava sopraffacendo occupando tutto lo spazio che c’è nel mio corpo.
Così mi ha proposto: perché non proviamo a ridimensionarla, la visualizzi (io la vedo brutta, nera pesante, appiccicosa) la sposti dal tuo corpo e la depositi in un oggetto che porti sempre con te, deve essere piccolo piccolo pero, perché si, hai bisogno dell’angoscia ma ne hai bisogno di molta molta molta meno di quella che provi.
Ed eccomi uscire dalla terapia ed andare a comprare un portachiavi un po’ bruttino di nome angoscia. E’ sempre con me, ma non sono più io, in più è piccolissimo, fa molto meno paura, e poterlo visualizzare, toccare, stringere forte è rassicurante e commovente. Ogni giorno grazie alla terapia imparo a rispettare parti di me che ho sempre disprezzato, è un percorso lungo, insidioso ed emozionante, ma ne vale la pena.
*NB questo è il mio personale percorso, ho pensato potesse essere utile a qualcuno condividere questo piccolo espediente (che non deve per forza essere collegato al sentimento di angoscia), ma se senti di aver bisogno di aiuto, anche solo di un consiglio o di una mano, rivolgiti ad un professionista, sono sicura essere il gesto di cura più grande che possiamo fare per noi stessi.
PS. La mia cartella LOOKBOARD su Pinterest viene aggiornata settimanalmente, se avete bisogno di qualche inspo outfit check-it-out! :)
aaaa pina ti leggerei per ore